PASSIONE

1000Miglia rosso Alfa

15 maggio, 2019

“Perché le automobili disegnate da Zagato non furono soltanto vincenti, ma, soprattutto, furono – e sono tutt’oggi – bellissime, per qualcuno le più belle in assoluto. Non per nulla, il DNA di Zagato risiede nell’eleganza sportiva o in quella che in Alfa Romeo è stata definita Bellezza Necessaria.”
Onorati, felici, emozionati di partecipare alla “gara pià bella del mondo” grazie a due nomi che fanno parte del nostro DNA: Alfa Romeo e Zagato.

La nostra Elisabetta Cozzi partecipa a bordo dell’Alfa Romeo S.Z. del 1989 con il numero 801, completando la selezione della terza generazione delle vetture Zagato Contemporary, realizzate in edizione limitatissima e mai viste insieme. Le vetture disputeranno una gara nella gara, correndo la 1000 Miglia insieme alle auto d’epoca, condividendo il medesimo programma, seppur con una classifica separata.

La gara, partita da Brescia il 15 maggio, farà ritorno in città sabato 18 maggio, dopo aver fatto tappa a Milano Marittima, Roma e Bologna. “E’ una novità che apre nuovi orizzonti per la corsa organizzata da 1000 Miglia Srl che, oltre a celebrare il Centenario Zagato – si legge nel comunicato stampa – offre l’opportunità di presentare al pubblico una Travelling Collection mai vista in precedenza, con alcuni capolavori dell’automobilismo mondiale.

   
Partecipare alla 1000Miglia, significa far parte della storia dell’automobilismo. Una storia che rinnova e amplifica il suo fascino, edizione dopo edizione. A dirlo sono i numeri che, anche nel 2019, dimostrano l’amore per Alfa Romeo. 430 vetture d’epoca dallo straordinario valore storico, tecnico e sportivo 71 case costruttrici 4 tappe: da Brescia a Cervia- Milano Marittima, da Cervia-Milano Marittima a Roma, da Roma a Bologna e quindi da Bologna a Brescia. 5 vetture appartenenti alla categoria Militare, condotte da rappresentanti delle Forze Armate Italiane (presenti per il 6° anno consecutivo) 130 vetture moderne per gli eventi collaterali: Zagato 100, Ferrari Tribute to 1000 Miglia e Mercedes Benz 1000 Miglia Challenge. 425 equipaggi provenienti iscriti 32 Paesi distribuiti in tutti i 5 continenti. 98 vetture che hanno partecipato ad almeno una delle 24 edizioni della 1000 Miglia di velocità disputatasi dal 1927 al 1957. Il Paese più rappresentato continua ad essere l’Italia con il 36% di partecipanti ammessi. I Paesi Bassi si trovano al secondo posto, con il 15% degli accettati, seguiti da Germania (10%) e Regno Unito (9%). La marca più rappresentata sarà l’Alfa Romeo con 39 vetture, seguita da Jaguar con 36, da Fiat con 31 e da Mercedes-Benz e Lancia con 29 ciascuna.
“Correre è un’arte, ma correre con passione è la vera arte.” Michael Keaton – Monarch”

Un ringraziamento speciale và a Zagato, che ci ha dato la possibilità di partecipare a “Zagato 100”, evento creato per celebrare i primi 100 anni del’azienda fondata da Ugo Zagato nel 1919.

Una storia da conoscere

Tra le creazioni di Ugo Zagato, che fondò l’azienda nel 1919, e di suo figlio Elio, ci sono autentici capolavori che scrissero alcune delle pagine più gloriose della storia della corsa bresciana: dalle elegantissime Alfa Romeo 6C Gran Sport degli anni Venti – che con Giuseppe Campari trionfarono nel 1927 e 1928 e con Tazio Nuvolari nel 1930 – alle magnifiche Gran Turismo “doppia gobba” (double bubble) degli anni Cinquanta, come l’Alfa Romeo 1900 SSZ o la FIAT 8V berlinetta, che dominarono la loro categoria.

Fin dall’inizio, la 1000 Miglia fa parte dell’heritage Zagato, che con le sue carrozzerie speciali ne ha sempre condiviso i valori. Giunto alla terza generazione della famiglia del fondatore, con Andrea e Marella, quest’anno l’Atelier milanese celebra i suoi primi 100 anni.

1000Miglia di storia

Nel corso degli ultimi decenni, numerose sono state le ricostruzioni, più o meno fedeli, di come ebbe inizio la straordinaria epopea di quella che sarebbe poi stata conosciuta come «la corsa più bella del mondo». La versione più nota, e ovviamente attendibile, è senza dubbio quella a firma di uno dei fondatori, Giovanni Canestrini, riportata sul suo famosissimo libro “Mille Miglia”edito nel 1967. In queste pagine – riprese anche da Giovannino Lurani nell’altrettanto famoso “La storia delle Mille Miglia”, nel 1979 – è descritto il memorabile episodio avvenuto il 2 dicembre 1926, giorno ormai riconosciuto ufficialmente come data di nascita della Mille Miglia. Canestrini, con il suo stile venato da un pizzico di malcelata ironia, narra dell’arrivo nella sua casa milanese di Via Bonaventura Cavalieri del gruppo dei bresciani costituito da Franco Mazzotti, Aymo Maggi, Renzo Castagneto, (gli altri tre “moschettieri”) e l’amico Flaminio Monti. Il resto del racconto è ormai leggenda, fino all’intervento di Franco Mazzotti che pronuncia le fatidiche parole: “Coppa delle Mille Miglia“. La cronaca di Giovanni Canestrini, per quanto aderente ai fatti, risulta parziale e condizionata sia dalla volontà di non risvegliare antiche polemiche, sia dal periodo nel quale scrive, a poco più di due decenni dai tragici eventi che hanno visto la conclusione del regime fascista, dopo la guerra mondiale. La lettura di un analogo articolo dello stesso Canestrini, pubblicato sul “numero unico” della Mille Miglia 1930, pur senza modificare minimamente la narrazione degli avvenimenti effettuata trentasette anni dopo, offre una visione più complessa – e più aderente alla realtà dell’epoca – di come autenticamente si svolsero i fatti, in quel fine autunno del 1926. Per meglio comprendere come si giunse a quell’incontro in casa Canestrini, si deve tornare indietro nel tempo di alcuni anni, subito dopo la Prima Guerra Mondiale.