PASSIONE

Ma dove è finito Mario?
25 luglio, 2020

Continuano le eroiche gesta del nostro meccanico misterioso che chiameremo Mario. E’ lui che decide chi dovrà salire sul ponte operatorio e che vizia le nostre piccole con creme, cere e massaggi delicati per renderle ancora più belle.

“Hai visto Mario, c’è la sua macchina nel piazzale, ma giù non c’è.”

“Massì è arrivato un paio d’ore fa. Devo scendere per portare nuovo materiale in archivio, se mi aiuti lo cerchiamo insieme”.

Le luci sono accese, le piccole luccicano e sembrano contente di vederci tornare. “Mario???”. Non risponde, forse è nel back del Museo. Appoggiamo riviste e faldoni, nuovo lavoro per la nostra archivista Marta che avrà un bel da fare nei prossimi giorni.

“Mario…” nessuna risposta, ma un suono sordo sembra arrivare da lontano. Sarà sicuramente ad armeggiare al ponte dell’officina. Superiamo la Formula Boxer ed entriamo nell’antro segreto del Museo. Solo silenzio.  Rumori metallici, delicati e ritmati. Lontani. Iniziamo a preoccuparci. Che sia rimasto chiuso fuori nel parcheggio? Apriamo i portoni. Solo caldo umido di questa strana estate caraibico milanese. Le Alfa Romeo sembrano in ordine: portiere chiuse, nessuna borsa degli attrezzi nei paraggi. Ancora quei colpi ovattati… camminiamo per la navata centrale e il suono diventa più nitido, di Mario nessuna traccia.

“Guarda, c’è una luce che filtra dal bagagliaio della Giulia Spider 1600”. Il tintinnio si è fermato. Ci avviciniamo.

“Mario!!! Ma che ci fai lì dentro?!”

“Oh buongiorno Elisabetta, ho sistemato la chiusura. Adesso guardi, si chiude perfettamente!”

“Bene … ma… non dovrebbe stare lì dentro. E se qualcuno avesse chiuso inavvertitamente???”

“La tenuta delle guarnizioni si deve controllare da dentro, altrimenti non ci si accorge di piccole imperfezioni. E poi niente paura, avevo la torcia e il telefono con me… non correrei pericoli inutili”.

E’ fatto così il nostro Mario: attento, preciso e conosce ogni segreto per prendersi cura delle Alfa Romeo del Museo Fratelli Cozzi. Elisabetta si riprende dallo stupore, torna al suo ufficio sorridendo … ma chissà come mai inizia a ronzare in testa la canzone di Ligabue: “Tanto Mario, riapre prima o poi”.

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