CULTURA

È tornata al Museo Filomena Pucci, una delle nostre Woman In Power

27 settembre 2018
Il Museo Fratelli Cozzì è CasaWip, ovvero il luogo che ospita gli eventi, ma soprattutto i valori, che da 10 anni sono a fondamento di Woman In Power (*), perché qui Donne e motori, sono gioie e basta!
Filomena Pucci è tornata a Milano per presentare il suo secondo libro “Quello che ti piace fare è ciò che sai fare meglio” e noi non potevamo mancare dopo aver avuto il piacere di averla ospite al Museo Fratelli Cozzi, insieme a Niccolò Branca, in una serata davvero appassionata. Il suo libro è stato definito da Vanity Fair “Una sorta di amoroso pungolo verso il raggiungimento dell’eccellenza femminile, un viatico per coloro che si trovano immerse nel mare magnum del mondo del lavoro e che faticano a bilanciare vita personale e professionale.”  
Domenica 9 settembre, Filomena era tra le ospiti del panel organizzato da Il Tempo delle Donne, curato da Danda Sentini insieme a Maria Cristina Bombelli, fondatrice e presidente di Wise Growth, Odile Robotti, fondatrice e amministratore unico di Learning Edge, Luisa Rumor, fondatrice di Luisa Rumor, consulenza nella comunicazione, Luisa Ranieri, attrice e ambasciatrice di Pianoterra Onlus, Debora Villa, attrice e comica.
“Il lavoro come diffusione di amore e passione attraverso quello che si fa”

(*) WOMAN IN POWER: UN MONDO DA SCOPRIRE

L’idea fondante di questo progetto nasce da una figura femminile decisamente bistrattata in ambito automobilistico e dalla mia volontà di presentare e guardare le donne con occhi diversi, per il grande valore che hanno e che esprimono ogni giorno in ciò che fanno. Così in 10 anni abbiamo identificato oltre 250 donne che nel nostro territorio rappresentano  con il loro impegno in ambito economico, politico, sportivo, sociale, culturale un esempio di valore concreto, un valore da riconoscere e comunicare. Insieme a loro abbiamo condiviso un percorso coinvolgendo persone, istituzioni, media e scuole. A 10 anni di distanza sentiamo fortemente il bisogno che questo progetto diventi sempre più inclusivo della figura maschile perché per essere completi abbiamo bisogno di entrambi gli elementi, non si può prescindere l’uno dall’altra. Tutti noi siamo chiamati a essere testimoni della cultura dell’Equilibrio.