PASSIONE
Luigi Bianco: il pilota del Museo
23 gennaio 2017

Sfatiamo un mito: la formula boxer NON ha quattro pedali! Luigi Bianco racconta la Formula Boxer che ha guidato per molti anni e che oggi è esposta al Museo Fratelli Cozzi

Vi abbiamo già detto che siamo stati al Motorshow? Si, sarà una delle esperienze che porteremo nel cuore e un’occasione straordinaria per raccogliere tantissime storie alfiste. Oggi vogliamo raccontarvene una speciale, quella di Luigi Bianco ex pilota di Formula Boxer e Rally da cui abbiamo acquistato la formula oggi esposta al Museo.

INTERVISTA A LUIGI BIANCO

Luigi, ci racconti la storia della “nostra” Formula Boxer?

Il Campionato Formula Boxer era un trofeo di marca. Nel mondo dell’auto boxer ne sono stati costruiti 52 esemplari, questa è la n. 16. L’ho comprata da Reggiani di  Bologna e mi sono trovato molto bene.

Quando compravi un’auto lasciavi tutto originale?

Sì lasciavo tutto originale, come usciva dalla casa, così doveva rimanere. Giusto qualche ritocco (ndr per eventuali urti). Ho avuto due GTA uno normale che ho preparato io, e uno comprato da Angelini di Roma, già preparato.

Con la formula ho vinto il Campionato Italiano Formula Alfa Boxer... in salita. Con altre macchine abbiamo fatto molte gare nazionali e internazionali, come il Rally del Salento.

Al Museo diciamo spesso che i piloti erano degli eroi…

Tanti anni fa si correva a 300 km a Monza, però ci volevano un po’ di km in più per arrivare a certe prestazioni. La velocità era sempre elevata, ora a 300 metri sono già a 300 Km/h . Prima era il pilota e la macchina che dovevi guidare, adesso sì il pilota, però hanno tutto elettronico.

Ci dai qualche indicazione tecnica sull’auto esposta al Museo?

E’ montato un cambio a innesti frontali, motore normale con una piccola preparatina, quattro marce e la retro. Ne sono rimaste 2 originali, perché poi è arrivata la nuova normativa che consentiva l’utilizzo del telaio e il motore libero, hanno montato il 16 valvole, cambiando tutto.