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Alfa 75: la seduzione che non ti aspetti
24 maggio, 2019

Indossa minigonne e cinture strette in vita, non esce senza un sorriso laccato di rosso alfa, ma conquista con il suo cuore. Alfa 75, la seduzione che non ti aspetti.

Come annunciato il mese scorso domenica 12 maggio, abbiamo celebrato l’Alfa 75 presentando in anteprima lo “Speciale Alfa 75” curato da Antonino D’Anna per il Garage dell’Alfista. 

Tra gli ospiti, oltre al mitico Pietro Cozzi, Alessandra Giorgetti (responsabile commerciale di AFRA). Alessandra ha colto la provocazione del “linguaggio che strizza l’occhio all’Uomo che non deve chiedere mai” con cui fu presentata a suo tempo la 75 e  ha presentato la femminilità dell’Alfa 75.  Il sorriso sulle labbra è d’obbligo. 

La sensualità che non ti aspetti

di Alessandra Giorgetti

Come gli uomini ben sanno, noi donne siamo attente all’estetica, alle belle cose, alle linee, ai colori, non ai cavalli motore, all’accelerazione da zero a cento. Insomma, per noi le auto sono come le scarpe con i tacchi: un tacco 12 non ci ferma!!! Così, se l’auto è bella, una donna la guida senza badare alla velocità.

Quindi il mio intervento sarà un intervento al femminile, che racconterà un’auto nata per un pubblico maschile, ma che dalle indagini di mercato, sapeva che avrebbe potuto incontrare anche le donne alle quali, si sa, piacciono molto gli accessori.

Pensate per esempio al giro vita, tanto cantato da Alvaro Soler: “un movimento de cintura”. Oppure pensate ai fianchi formosi di una donna, Betty Boop o Marilyn Monroe. Ecco, allo stesso modo, la 75 è sexy per il suo giro vita che sfiora i finestrini e sottolinea le linee formato Alfa.

D’altro canto, come scrisse D’Annunzio “l’automobile è donna” e all’Alfa lo sapevano bene( Giulietta, Giulia , Alfetta…). Alla 75 diedero il nome dell’anniversario, ma comunque risuonava fortemente maschile, per “l’uomo che non deve chiedere mai”, ma in realtà venne truccata come una bella signora. L’Alfa stava attraversando un periodo di crisi finanziaria, e al centro stile venne chiesto un lifting al risparmio!  Generalmente, si sa, chi più spende meno spende ma in questo caso ad Alfa Romeo andò bene comunque, perché l’essenzialità delle linee della vettura, l’hanno portata fino ai giorni nostri con un look senza tempo, che non ha annoiato certamente.

Disegnata dall’architetto Cressoni, la 75 nasce dallo studio delle geometrie. La fascia serviva per nascondere il riutilizzo delle porte della Giulietta, era già un’auto a economia circolare, ECO-Friendly:  come sempre Alfa era un passo avanti a tutti!!!

Osservando la fiancata della 75 vediamo che presenta 3 nervature: la prima, la superiore, in plastica, che gira attorno a tutta la vettura, che va a mascherare le porte della Giulietta, dando l’effetto inclinato e che gira anche attorno al bagagliaio; la nervatura centrale, che parte dai fari anteriori e si congiunge graficamente con la fascia catarifrangente del cofano posteriore; e il terzo “pizzicotto” come diceva Touring, è quello della linea inferiore delle porte.

Nel 1988 passando alla seconda serie si osa di più, un po’ come facciamo noi donne che, con il passare degli anni, acquistiamo sicurezza e, a volte, osiamo. Anche la 75 ha osato, indossando MINIGONNE (accessorio femminile per eccellenza), ha allargato i parafanghi con dei push up e ha messo un piccolo spoiler sul cofano posteriore. Non contenta, ha rialzato anche il cofano motore, per far spazio ai motori 6 cilindri. E non era ingrassata, come hanno detto alcuni maligni, ha semplicemente aumentato la massa muscolare.

Il quadro strumenti è diventato più allegro, da bianco è passato all’arancio, un colore più solare (e ancora canticchiamo Alvaro Soleil) e i fanali posteriori son diventati rossi perché, come si dice a Milano: “cinq ghei pusé ma rus.”, rosso Alfa ! [Cinque lire in più, ma rossa].

La 75 fece davvero tendenza con dettagli innovativi per l’epoca come il maniglione centrale del freno a mano: “ispirato agli aerei da combattimento” dicevano, ma in realtà questa soluzione era ottimale per le signore con le unghie lunghe, evitava la fastidiosa ricerca della piccola leva fra i sedili, sbagliando le distanze o nella fretta, permetteva di non sbeccare lo smalto !!!

Anche l’accendi sigari fu pensato per le unghie laccate: la piccola sporgenza rettangolare, anziché il fastidioso bottone circolare a pressione, permetteva di non rovinare lo smalto.

I primi finestrini elettrici di serie, eliminavano il fastidioso e mascolino movimento della maniglia alza vetro; il posizionamento dei pulsanti in alto vicino lo specchio retrovisore, è intrigante per darsi un colpo di sopracciglia e guardarsi, prima di abbassarli; mentre agli uomini diverte per mandare al diavolo elegantemente quelli dietro… il gesto alzando l’indice o il medio per premere il pulsante, poteva essere equivocato.

La gamma colori aveva tinte raffinate, alcune decisamente femminili: il bianco argento metallizzato che ricorda la tinta delle perle australiane (per chi è poco informato, le più preziose sul mercato del valore di 450 euro l’una con diam 1,5 cm) ideali per un bel collier alla Audry Hepburn in “Colazione da Tiffany”. Seguiva l’ azzurro metallizzato, il color il Gabardine che richiamava l’impermeabile di Humphrey Bogart sex symbol senza tempo!!!

Purtroppo i colori più diffusi restano quelli maschili, monotoni, seriosi come i completi indossati al lavoro… il nero, il bianco il verde metallizzato, il grigio metallizzato. Esisteva anche il Blu Olandese, ma credo di non averne mai vista una.

Meccanicamente la 75 derivava dall’Alfetta, vettura dieci anni avanti rispetto alla concorrenza e questo le ha consentito di non essere obsoleta appena uscita. Le pastiglie freno, ad esempio, sono montante sulle Ferrari, sulle Bmw, Maserati, tutto l’alto di gamma e sulle Lamborghini Diablo roadster del 2000

Concludo dicendo che nell’87 Fiat acquistò Alfa e l’Alfa 75 perse il nome Alfa chiamandosi semplicemente SETTANTACINQUE, l’auto successiva la 164 , perse anche la trazione posteriore quindi, come molti dicono, fu l’ultima vera Alfa o meglio, l’ultima vera Alfa fu ALFA 75 e non la 75.

Alessandra Giorgetti 

P.s. Durante il Concorso d’Eleganza Villa d’Este del maggio 2019, Alessandra è stata omaggiata per il suo contributo ventennale all’organizzazione della manifestazione.