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Il Quadrifoglio 1973

15 agosto, 2021

Si apprestava a diventare moderno il mondo su cui faceva capolino l’anno 1973.

A New York, in quell’anno, è stato inaugurato il World Trade Center, con le torri gemelle aperte al pubblico. Il simbolo di un’era – destinata a finire nel 2001 – in cui l’ottimismo e il progresso facevano da padroni, con il contraltare della ribellione giovanile espressa attraverso la musica. 

L’anno della pubblicazione di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd (colonna sonora di questo articolo). 

Le fabbriche andavano bene, si stava bene. 

Il 1973 è anche l’ultimo anno di pubblicazione de Il Quadrifoglio, la rivista trimestrale degli alfisti, così come l’abbiamo conosciuta: la pubblicazione venne infatti sospesa fino al 1983, quando venne ripresa con una grafica e un concept tutto nuovo.

Insomma, questo è anche l’ultimo appuntamento con le pagine de Il Quadrifoglio più vintage del nostro Cozzi.Lab, ma torneremo (in modo diverso) a parlare di una rivista così radicata nell’animo degli appassionati Alfa Romeo.

Intanto, sfogliamo insieme i numeri del 1973!

There is no dark side in the moon really. Matter of fact, it’s all dark.” Pink Floyd, Eclipse (1973)

“Si è fatto vivo per noi il bisogno di disporre di un facile e simpatico mezzo di contatto, di informazione continua, che ci permetta di farci sentire vicini e di aggiornare direttamente tutti gli alfisti”.

Giuseppe Luraghi a proposito della rivista “Il Quadrifoglio”.

SULLA NEVE CON ALFA 

Nel 1973 la Coppa del Mondo di sci alpino – inaugurata il 7 dicembre 1972 e conclusa poi il 23 marzo del 1973 – era in pieno svolgimento e una delle tappe più importanti è stata fissata a Madonna di Campiglio, località turistica molto rinomata in quel periodo.

Alfa Romeo non perse l’occasione e organizzò un servizio fotografico (oggi lo chiameremmo shooting) con i campioni italiani di sci e le Alfa Romeo più belle e in grado di creare contrasto cromatico sulla neve. 

Vediamo così Gustavo e Rolando Thoeni con Pierino Gros in posa con una Montreal, un’Alfetta, una GT 1600 e un’Alfasud. 

Festeggiando insieme un anno dorato per gli Azzurri. 

A… ZAMPA DI CANE

Il Quadrifoglio era senz’altro una rivista dedicata agli appassionati alfisti, ma non dobbiamo dimenticare che a sfogliarla era spesso tutta la famiglia: compresi i membri che di macchine ci capivano ben poco.

Ecco allora il bell’articolo di Umberto Domina, che parte dal gergo dell’officina per spiegare ai lettori i componenti dell’automobile dai nomi più strani. Abbiamo così “la zampa di cane”, una parte del vano porta anteriore, oppure “il canguro”, un canale per immissione dell’aria in vettura, “la cotoletta” e “il biscottino”. 

“Sento uno che dice: “passami l’osso da mordere” e l’altro che gli risponde: “ce l’ha Lorenzo, è là col cappello” “qui c’è il canguro otturato” fa uno. “Metto via la scimitarra e ti do una mano” fa un altro. Temo che vogliano sgozzare un canguro a colpi di scimitarra e mi allontano”. 

AUTOMOBILI E FUMETTI 

Niente cinema per il primo numero del 1973, bensì fumetti.

Dopo gli excursus degli anni precedenti tra film comici e film d’autore, in questa edizione Il Quadrifoglio mostra quanto le automobili siano entrate nell’immaginario collettivo tanto da finire anche sui fumetti per bambini e ragazzi.

Corto Maltese di Hugo Pratt, i G-Men di George Clark, Mandrake di Phil Davis, Zio Paperone e Rockerduck di Carl Barks per Disney, fino ai Flinstones di Hanna e Barbera con la loro automobile a propulsione… pedestre. 

Gli eroi dei fumetti viaggiano in automobile, parola di Quadrifoglio!

TIM ALFA E TOM ROMEO

Se esistesse un concorso per incoronare il più grande fan di Alfa Romeo di tutti i tempi, probabilmente sul podio sarebbe salito anche Tom Coronel, un olandese che nel 1973 ha deciso di chiamare i suoi due figli, gemelli, Tim Alfa e Tom Romeo.

Dichiarando l’intento di fare un pensiero anche per una sorellina, da chiamare Giulia, ovviamente.

STRANO, MA VERO! NEL 1972 DUE GEMELLINI SONO STATI CHIAMATI TIM ALFA E TOM ROMEO

Il fatto sorprendente?

Uno dei due fratelli gemelli, Tim, nel corso degli anni è diventato pilota e ha partecipato al Dakar Rally! 

PICCOLO, SPAZIO, PUBBLICITÀ

Per Alfasud la casa madre ha pensato a una campagna pubblicitaria molto diversa da tutte le altre e sul Quadrifoglio non si perde occasione per ricordarlo, intervistando uno dei pubblicitari che hanno creato gli slogan. 

“Alfasud: li mette tutti a posto”

“Alfasud: molto vivace, è tutta sua zia Giulia”

E così via. Una campagna giovane e simpatica, che sceglie il disegno al posto della più classica fotografia senza lesinare sui dettagli tecnici. Come piace agli appassionati Alfa. 

 

IL TROFEO 1973

Infine, il trofeo che premia i piloti che si sono distinti nel corso del 1972: a firma del toscano Agenore Fabbri, l’opera d’arte che è possibile ammirare anche al Museo nel Cozzi.Lab è un inno alla velocità, al movimento, al progresso. 

L’avevamo detto, all’inizio, che questa era un’annata quasi futurista!