CINEMALFA 8°PUNTATA
Il talento di Mr. Ripley
05 giugno, 2020
“Il film girato per la maggior parte in Italia, vede un cast stellare girare tra le strade di Roma, Ischia, Napoli e Venezia nel pieno della “Dolce Vita” mentre le storie dei personaggi si intrecciano in maniera inestricabile tra mondi dorati, paesaggi stupendi e storie d’amore”.
Un nuovo appuntamento con il nostro Drive-In virtuale che ci riporta ai tempi delle grandi produzioni cinematografiche americane, girate nella nostra bellissima Italia. Anche se siamo in anni più recenti (1999), con Il Talento di Mr Ripley, si torna a respirare li profumo e le contraddizioni della Dolce Vita e icona di quell’epoca non può che essere la nostra splendida Giulietta Spider.

Un po’ amarcod nella scelta di Cinemalfa, rafforzato dal racconto del Museo Fisogni che ci riporta ai tempi in cui il carburante si miscelava da soli. Ah quanti ricordi!

#LaCulturaNonSiFerma #InsiemePerIlClassico

l talento di Mr. Ripley (1999) Durata 139 minuti – Genere: drammatico, thriller, noir – Regia: Anthony Minghella Cast: Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett, Philip Seymour Hoffman, Sergio Rubini, Rosario Fiorello, Stefania Rocca, Ivano Marescotti, Anna Longhi. Voliamo (almeno con la fantasia) oltreoceano con questo splendido film di produzione USA basato sull’omonimo romanzo di Patricia Highsmith che vede alla regia il compianto Anthony Minghella (già Premio Oscar due anni prima per “Il paziente inglese”). Il film girato per la maggior parte in Italia, vede un cast stellare girare tra le strade di Roma, Ischia, Napoli e Venezia nel pieno della “Dolce Vita” mentre le storie dei personaggi si intrecciano in maniera inestricabile tra mondi dorati, paesaggi stupendi e storie d’amore. Ma manca qualcosa. Ed infatti a rendere il film un thriller sono proprio gli omicidi, i tradimenti, gli inganni e le indagini della Polizia che getteranno la luce su una torbida vicenda di sangue. Non vogliamo però andare oltre se non per ricordare l’apparizione di una splendida Giulietta Spider nel suo “vestito” rosso in Piazza Navona. L’arrivo con un Philip Seymour Hoffman (altro grande scomparso) che salta giù con un balzo tra gli sguardi dei “vitelloni” di felliniana memoria.
Lo stacco di colore tra i marmi di Piazza Navona e la carrozzeria della Giulietta la fanno apparire quasi come un’opera d’arte fra opere d’arte. La stessa auto verrà poi utilizzata con uno scopo meno nobile e la fotografia pare quasi spegnerne il colore girando le scene al buio e facendone intuire solo la sua inconfondibile silhouette. Vi abbiamo incuriositi? E allora… tutti davanti allo schermo! Curiosità: nel cast ci sono anche degli italianissimi attori come Stefania Rocca, Rosario Fiorello, Ivano Marescotti e la grande Anna Longhi, già attrice con Alberto Sordi in numerosi suoi film. E sempre a proposito del nostro Albertone, la scena girata con la Giulietta al buio avviene in Piazza Mattei a Roma che fu già casa di Sordi in “Troppo forte”
OGGI IL MUSEO FISOGNI RACCONTA DI QUANDO IL “CARBURANTE CE LO SI FACEVA DA SE'” Anche se nel film non appaiono distributori di benzina, i mezzi a motore sono gli ovvi co-protagonisti della pellicola. Della Giulietta si è già parlato, e non è del resto l’unico mezzo italiano celebre che appare in questo classico di Hollywood. Particolarmente riconoscibili sono i mezzi a due ruote, tra cui una Vespa e, soprattutto, una Lambretta guidata da Matt Damon nelle strade di Roma. Oltre ad essere il simbolo di un’epoca, questi veicoli ci riportano indietro in un’epoca che, agli occhi dei più giovani, appare quasi pionieristica: l’epoca della miscela, quando il “carburante” per il motorino ce lo si faceva da sé. O quasi. Chiunque abbia avuto un veicolo con motore a due tempi, sa bene di cosa si sta parlando: in passato, le stazioni di servizio non vendevano solo benzina, ma avevano quasi tutte la pompa per la miscela. Cos’era (o cos’è, per chi ancora la usa) la miscela? Un mix di olio e benzina che alimentava questa tipologia di motori; l’acquirente selezionava, tramite la pompa, la percentuale di olio desiderata (in base alle esigenze del mezzo e alle prestazioni), e si pompava manualmente l’olio tramite una leva, mentre la benzina veniva erogata elettricamente dal distributore. I primissimi miscelatori, come quelli costruiti negli anni ’30 dall’italiana Metron Oil, richiedevano il pompaggio manuale anche della benzina, mentre l’olio era contenuto in un piccolo recipiente annesso alla pompa. Negli anni ’40, con la diffusione dei distributori elettrici, l’olio era inizialmente contenuto in latte posizionate sulla sommità del miscelatore e cadevano per gravità. Successivamente, però, si diffuse il metodo del pompaggio manuale, che tutti gli over-35 certamente ricordano e che è stato in uso fino a tempi recenti. Negli anni ’50, in cui è ambientato il film, non era frequente poi che le case petrolifere vendessero il loro olio direttamente in bottiglie di vetro, simili a quelle del latte, che potevano essere trasportate con facilità.